
DIALOGO CON UNA SPOSA: DEL COSTO (PARTE II)
[…] – Sinceramente,– dice lei,– non ho intenzione di spendere migliaia di euro per un servizio fotografico!
Già… Questa l’ho già sentita.
– Ma,– la incalzo,– è perché non ti puoi permettere la spesa o è perché pensi che un servizio fotografico non valga quella cifra?
Glielo chiedo, perché i due scenari sono del tutto differenti, e a problema diverso, soluzione diversa!
Capiamoci.
Se il costo delle fotografie di matrimonio è troppo per te…
Se quei soldi non li hai, ma vuoi che del tuo matrimonio resti una narrazione per immagini, ci sono tre strade.
1. Puoi studiare una soluzione ad hoc con me (se vuoi che sia io a raccontarlo)… ad esempio con l’opzione Photo booth (ne riparleremo presto, promesso!): un servizio alternativo, basato sul principio dell’autoscatto, con stampa immediata di foto/ringraziamento/bomboniera per gli invitati che possono sbizzarrirsi e divertirsi a immortalarsi in ogni posa (con l’aggiunta di un cesto di travestimenti e mascherine, il gioco è fatto!).
2. Cerchi un altro fotografo (magari sedicente ‘professionista’, ma non professionale, perché a meno di un tot è impossibile lavorare bene e in regola!).
3. Oppure ingaggi i tuoi stessi ospiti, intimando loro di scattare con qualsiasi cosa (fotocamere, cellulari, tablet… ). Poi, però, bisogna assolutamente che qualcuno si prenda l’incarico di raccogliere tutti gli scatti (potreste persino pensare di acquistare voi una serie di macchinette usa e getta da fornire agli invitati e da recuperare subito, al termine della serata); e poi bisogna selezionarli, editarli e – dico io – stamparli: singolarmente o impaginati (in album classici o moderni fotolibri).
Va fatto, a mio parere, perché sennò rimangono sospesi nel limbo degli hard disk e possono anche finire dimenticati (Arghhhh!!! L’esatto contrario del loro scopo). Unico punto a sfavore di questa soluzione: gli invitati sono distratti dal ‘compito’ loro assegnato (ma, magari, si divertono proprio per quello) e, nelle foto, verranno quasi tutti immortalati nell’atto di fotografare qualcosa o qualcuno…
Se il costo delle fotografie di matrimonio è troppo per sé…
Se, invece, il punto è che tu non credi che un servizio fotografico valga o meriti quei soldi, permettimi di provare a farti cambiare idea.
1. Innanzitutto pensa a che cosa compri, veramente, quando ingaggi un fotografo… Acquisti il frutto del suo lavoro per te: file o stampe, singole o impaginate, ma non solo… Di fatto ciò che davvero acquisti, e che vale (più o meno), è il suo tempo, la sua esperienza, l’attrezzatura e la sapienza tecnica di cui dispone ma, soprattutto, il suo ‘occhio’. Vale a dire la sua sensibilità, unita e alimentata dalla sua visione del mondo, e la sua estetica o stile.
Che prezzo ha tutto questo? Difficile dirlo in assoluto, ma possibile dirlo per me (cioè per ciascuno).
Il che, alla fine, si riduce alla domanda: io voglio e posso permettermi che sia quello sguardo lì a raccontare un pezzo della mia vita?
2. Poi, più prosaicamente, varrebbe la pena considerare il fatto che il lavoro di un fotografo non si esaurisce affatto nello shooting (ossia nella sessione di scatto), per altro concitata e decisiva; vi è poi il lungo e delicato lavoro di selezione e sviluppo delle immagini, nonché – per me che lo ritengo essenziale – la messa in pagina della ‘storia’ che ogni evento racconta. E poi ci sono i costi di stampa (che siano foto, libri o album, ogni oggetto editato ha comunque costi vivi).
3. Infine, e va detto, io sto parlando di costi fatturati!
– Ovvio! – Mi dirai.
E invece no, purtroppo… Nel mio piccolo, io sto combattendo una battaglia contro il cosiddetto ‘nero’, poiché ritengo che mini alla base ogni professionalità e, dunque, un rapporto limpido e dedicato al cliente.
Vero è che in Italia, questa battaglia costa cara, soprattutto al privato che non può scaricare nessun costo. Inoltre, devi pensare che, se il fotografo ti chiede 1000 (e a te costa 1000!), di fatto lui o lei, tolta iva tasse e costi vivi, incassa meno di 400!
– E allora, dimmi, – domando alla mia sposa, – sei ancora sicura che un servizio fotografico non valga questi soldi?
– Ci devo pensare, – mi risponde.
Dal tono, capisco che sorride, buon segno.
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Ci ha pensato. E l’indomani mi ha scritto:
ciao Alle,
ti ringrazio della mail, è molto bello e molto vero quello che scrivi… e mi sta aiutando a riflettere sul senso che rivestirà la fotografia al mio matrimonio.
Ci stiamo ragionando su e appena abbiamo le idee meno nebulose ti faccio sapere.
Intanto mi hai convinta del fatto che, se sceglieremo un professionista, quello sarai tu.
Quindi aspetta mie news!
Un saluto
Sabrina
Io ho aspettato, fiduciosa.
E qualche mese dopo ho avuto il privilegio di raccontare per immagini il suo matrimonio.
E poi il compleanno di sua figlia maggiore.
E poi il battesimo della minore.
E poi…
Quale sarà il prossimo dono fotografico che questa famiglia farà a se stessa?
Io sono qui. A disposizione.
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Se non lo hai già fatto, leggi l’inizio di questa storia: Dialogo con una sposa: del valore (parte I)
E visita il mio sito dedicato: allespose!
Sabrina
23 Febbraio 2013 at 14:40E ancora sorrido oggi, leggendo l’articolo, ripensando allo scambio di opinioni e immaginandomi a come foto-racconterai il mio giorno!
Grazie Alle per aver risposto a quella mail che aveva per oggetto “cercasi animatore per bambini” proponendoti per altro! 😉
A più tardi….Sabry
5 regole essenziali per la scelta del fotografo del tuo matrimonio
12 Maggio 2016 at 10:57[…] fondamentale nella scelta del fotografo del tuo matrimonio: voi ne avete stanziato uno, ora bisogna verificare se ‘regge’ e se incontra la disponibilità della fotografa (o fotografo) che state […]