Io amo le storie.
[vc_row][vc_column width=”1/2″]
[/vc_column][vc_column width=”1/2″]
Mi piace leggerle. Mi piace scriverle. Mi piace osservarle.
Ma.
Soprattutto, mi piace restituirle ai loro protagonisti.
Per questo faccio foto.
Amo la molteplicità.
Mi piacciono le facce, i dettagli. Mi piacciono le infinite differenze tra le persone.
Ciascuna.
A suo modo, speciale.
Per questo faccio foto di persone.
Amo i colori.
Mi piacciono i toni caldi dei rossi-arancioni. Mi piacciono le tinte fredde dal blu-verde al viola.
E.
Non disdegno neppure i non colori.
Per questo faccio foto di persone, a colori e in bianco e nero.
Amo la luce.
Mi piace vederla stagliare ombre oltre ogni ostacolo. Mi piace sentirla sulla pelle. Mi piace ricordarla quando cala la notte.
Senza?
Sarei persa.
Per questo faccio foto di persone, a colori e in bianco e nero, costruite seguendo la luce.
Io amo.
Mio marito, le mie figlie, i miei amici. Amo la mia famiglia.
Amo. E quindi è famiglia.
Per questo faccio foto (a colori e in bianco e nero, costruite seguendo la luce) di persone che si amano!
[/vc_column][/vc_row]
[vc_separator type=’full_width’ position=’center’ color=’#ddd’ border_style=’solid’ thickness=” up=’20’ down=’20’]
Tutto ciò che ho sperimentato, imparato e amato, tutto ciò che ho fatto e costruito, preso e dato in vita mia✻ …
Tutto torna in ciò che faccio ora: fotografare.
[vc_separator type=’full_width’ position=’center’ color=’#ddd’ border_style=’solid’ thickness=” up=’20’ down=’20’][vc_row][vc_column width=”1/2″]
✻Ho studiato filosofia.
Ho imparato a organizzare il pensiero utilizzando strutture e affinando l’intuizione.
Mi sono innamorata della fenomenologia, che mi ha sfidato a osservare quanto di ciascuno di noi dipende dallo sguardo di chi ci sta intorno.
Ho imparato a osservare. Attentamente.
E a sospendere il giudizio. Che aiuta ad accogliere.
Ho studiato recitazione e lavorato in teatro, anche come assistente alla regia.
Ho imparato il linguaggio del corpo e della (sua) messa in scena, ma anche il ‘sacro gioco’ delle relazioni (fatte di sguardi, pesi, pose).
Mi sono innamorata delle maschere e ho imparato a costruirle e a indossarle.
Ho imparato a mettere in scena una storia, a dare la parola ai suoi protagonisti.
A metterli nella giusta luce.
Ho lavorato come scenografa e macchinista.
Fin da piccola costruivo cose: mio padre mi portava in falegnameria, in officina, in cartiera e mia madre mi ha insegnato a lavorare il cuoio.
Ho imparato a progettare, a risolvere problemi, a far funzionare le cose.
Mi sono innamorata dei materiali, delle forme, dei colori.
Ho imparato a costruire nello spazio, tra sfondo e primo piano.
In funzione di una storia da raccontare e di un’emozione da suscitare.
Ho lavorato e lavoro nell’editoria, occupandomi di testi, progettazione di opere, divulgazione.
Ho imparato a scrivere per uno scopo e per lo scopo di qualcun altro.
Sono da sempre innamorata della ricchezza della lingua e della potenza della narrazione, sia essa scritta, disegnata, agita o fotografata!
[/vc_column][vc_column width=”1/2″]
Ho imparato il valore e il peso che immagini e testo possono avere insieme e ho imparato che la bellezza scaturisce dalla cura.
Minuziosa. Di ogni minimo dettaglio.
Ho un piccolo laboratorio editoriale.
Io mi occupo di fotografia e testi, mio marito di grafica e progettazione.
Facciamo libri, ma non solo.
Innamorati da più di quindici anni di ciò che facciamo, abbiamo imparato a dedicare ogni singolo lavoro alle esigenze del committente.
Personalizzando al massimo.
Sono una fotografa di matrimoni.
Ma non faccio solo foto.
Accolgo, osservo, progetto, personalizzo, curo, metto in scena e nella luce migliore la scelta dei miei sposi.
Infatti.
Amo incontrare le coppie di persona (quando possibile), per ascoltarne la storia e accoglierne i desideri; mi preoccupo di capirne le esigenze profonde e di proporre la migliore soluzione per loro, per il fatidico giorno.
Il più bello della vita? Chissà, ci sono così tante cose, in una vita…
Ma uno dei più belli da raccontare per immagini questo sì.
E il prodotto finale sarà fatto di fotografie ma non solo: nell’album o fotolibro ci saranno anche parole, a volte disegni e, tipicamente, la musica!
Per questo ai miei sposi io propongo sempre di stampare qualcosa: creare uno scrigno ove mettere in scena il ricordo.
Di solito un vero e proprio libro, fatto a regola d’arte!
[/vc_column][/vc_row]