Voci di Donne, WiWs, workshop, alle bonicalzi

VOCI DI DONNE: WORKSHOP IN ARRIVO!

In occasione de L’isola che c’è 2018, l’annuale fiera provinciale delle relazioni e delle economie solidali, sono stata ospite (con la Women on White – Society) dello stand Voci di Donne *, con un workshop di scrittura libera che ci ha permesso di riflettere e dialogare sui temi del diritto, delle discriminazioni e delle lotte ancora necessarie, a cinquant’anni dal ’68. Il primo di una serie di incontri e laboratori che proporrò durante tutto l’anno!

Le parole sono sacre. Meritano rispetto.
Se scegli quelle giuste nel giusto ordine,
puoi spostare un pochino il mondo.

Tom Stoppard

#RaccontiamoPerCambiareIlMondo, anche a Voci di donne

Reduce dalla campagna #NoiCiSiamoScocciate (che si fa libro: qui per sostenerlo), sono sempre più convinta dell’importanza e del ruolo della narrazione – per parole o per immagini – ai fini di un’evoluzione attiva: dare e darsi voce, per trasformare ciò che ci circonda.
Come non cogliere l’occasione offerta da Voci di Donne?

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UNA CASCATA DI PAROLE

C’è chi la chiama ’scrittura automatica’ e chi ‘creativa’…
C’è chi la pratica senza saperlo e chi** ne contamina il mondo appena può.
Io trovo che sia uno strumento duttile e potente per innescare accadimenti, per interrogarsi e aprirsi a uno sguardo nuovo, anzitutto su di sé.
Cosa che mi riguarda, come fotografa, filosofa e non solo.
La pratica è semplice: scrivere, scrivere, scrivere fino a smettere di pensarci (e di combatterci), grazie a una frase-àncora, che è poi anche l’incipit e l’innesco di tutto.

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola.
A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
Emily Dickinson

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CON OCCHI RIBELLI

L’intento, con Voci di Donne, era offrire uno spazio e un tempo di riflessione, oggi, a partire dai temi del femminismo e del ’68 (no, non sono parolacce o insulti***, checché ne dicano alcuni!).
In particolare ci premeva ri-mettere l’accento sul bisogno costante di rimanere deste e di continuare a combattere per diritti che paiono acquisiti (quando lo sono) ma che potrebbero svanire in un attimo (evidenza agghiacciante, di questi tempi).
Ed ecco che, per me, questo si traduce nell’avere occhi ribelli, nel praticare – sistematicamente – il dubbio, nel coltivare una cittadinanza attiva, un’indole politica. Letteralmente.

Mi ribello, dunque esisto.
Albert Camus

Voci di Donne, WiWs, workshop, alle bonicalzi
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VOCI DI DONNE, SGUARDI DI PERSONE

Mi sorprende sempre ciò che emerge da questo tipo di laboratori, che io amo spesso abbinare alla pratica fotografica, «per dare corpo e luce» ai pensieri e alle parole.
In questa occasione la fotografia è stata ‘solo’ utile testimonianza di backstage, qui a raccontare la cascata di parole innescata dalla citazione scelta (era di Janis Joplin, per chi se lo fosse perso!).
Incredibili occasioni di ascolto, empatia, comprensione.
Quindi crescita.
Giocosa, però.

Bisogna ribellarsi. Nel senso di tornare al bello delle cose.
Alessandro Bergonzoni

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INCONTRI E LABORATORI IN ARRIVO

Voci di Donne è il primo laboratorio di una stagione che prevedo ricca.
Ci sono già alcuni appuntamenti certi e, sempre, si può richiedere un workshop su misura.
Per privati, associazioni e aziende: fare, per capire; guardare, per vedere.

SGUARDI 2018 – A fine novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, è in programma un laboratorio sul tema dello sguardo, abbinato alla mostra de Il velo di maya, progetto in via di completamento (ma si può ancora partecipare, volendo!).

MERAVIGLIANTEMENTE – Il 21 febbraio 2019, all’Artificio di Como, la fotografia incontra la mindfulness. Un laboratorio inserito nella rassegna Spazio al femminile della Women in White – Society co-condotto da me ed Elsa Chiesa.

AITOcLAB – Intanto, da domani, riprendo il laboratorio fotografico collettivo mensile, a Villa Guardia (dalle 20:45 alle 22:45): il tema del settimo appuntamento è lo spazio, tra fotografia e architettura; le esperienze proposte sono due, una personale e una di gruppo.
Ho sollevato la tua curiosità?
Venire e vedere per credere.
Anzi, per pensare ed imparare a vedere…
Attraverso i tuoi occhi.
(Si può partecipare anche ai singoli incontri: se non vuoi perderti un aggiornamento costante al riguardo, iscriviti alla newsletter!)

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La mia ‘valigetta dei viaggi, per avere occhi nuovi!

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Voci di Donne, WiWs, workshop, alle bonicalzi

 

Voci di Donne, WiWs, workshop, alle bonicalzi

*Ringrazio Gabriella Bonanomi e Giovanna Montanelli per il coinvolgimento nel progetto Voci di Donne e per l’organizzazione, Giordana e Luisella per il sostegno e la partecipazione gioiosa; nonché le WiW Paola Minussi e Giulia Galera, del direttivo, e poi Francesca, Donatella, Manuela e le due Cristina per il supporto prezioso. La mia carissima amica Valentina Liuzzi (Nascere Bene e Vivere Meglio), sempre attenta, ironica e presente.
Non ultime, ringrazio le splendide partecipante al laboratorio: grazie per esservi messe in gioco e per aver fatto questo viaggio insieme a me. Grazie a tutte e a ciascuna.

** Io devo l’acquisizione di questa tecnica a Marzia Bisognin, esperta e pungente conduttrice di gruppi al femminile, tra l’altro. Incontrata a Loving the mother nel 2015, idealmente non l’ho lasciata più.

*** «A un certo punto ‘femminista’ è diventato un termine spregiativo. Come è stato possibile? Se sei femminista, stai praticamente dicendo che sei una persona umana.» Julianne Moore

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