
INDICIBILE 2020 – per l’eliminazione della violenza sulle donne
Dal 24 novembre 2020 la città di Como sarà tappezzata dalle opere di INDICIBILE, la mostra fotografica di Alle Bonicalzi per l’eliminazione della violenza sulle donne. Guarda, scopri, commenta, condividi la mostra che non c’è ma che tutti e tutte possono vedere. Più vera del vero. Virtualmente non autorizzata.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Ricorrenza dolente che però può farsi occasione non solo di riflessione, ma di azione.
E se l’azione per eccellenza è la creatività, questa è la mia proposta per cambiare il mondo.
La violenza domestica al tempo del Coronavirus
Da marzo 2020 viviamo in condizioni eccezionali.
La pandemia in corso disegna la sua presenza sui nostri volti, parzialmente oscurati ma anche paradossalmente accentuati dall’uso delle mascherine.
La dialettica nascondimento-disvelamento del volto è decisiva per ciò che riguarda la definizione di sé, l’autodeterminazione e, in ultima analisi, il sostentamento stesso dell’identità personale.
Si può essere, senza essere visti?
I dati, purtroppo, sono dolenti.
Complice il divieto di uscire di casa, durante la stretta del lockdown (marzo-maggio 2020) sono aumentati i casi di violenza domestica.
Inoltre si è fatta evidente la difficoltà sia di denunciare sia di garantire un’adeguata protezione successiva.
E il problema non è solo di ordine o sanità pubblici.
È una questione di diritti umani.
Come se ne esce? Cosa si può fare per l’eliminazione della violenza sulle donne (e non solo)?
L’arte per l’eliminazione della violenza, non solo di genere
Ovviamente e purtroppo, non è che io abbia la risposta.
Però so che la pratica artistica, la creatività in quanto tale è già in qualche modo antidoto perché:
• solleva domande (anziché fornire risposte precostituite e dogmatiche)
• pungola (ci sposta dalla nostra comfort zone)
• disturba (anche la quiete pubblica!)
• ispira (ci chiama in causa in prima persona).
Tutte pratiche assai salutari e foriere di sviluppo, crescita, evoluzione.
Bene.
Ma non benissimo.
Perché poi i dati sul quotidiano sono impressionanti (non solo per quantità – di casi di femminicidio e di violenza domestica – ma anche per qualità dell’informazione e della narrazione pubblica: tossica).
Per questo il mio invito per l’eliminazione della violenza sulle donne è, ancora e sempre, a rompere il silenzio.
(E non solo quello.)
In caso di violenza subita o assistita chiama il 1522 – a qualsiasi ora, da qualsiasi telefono – è il numero nazionale anti violenza e stalking: è gratuito e garantisce il massimo anonimato.

Nicola Gini su Il Giornale di Olgiate
La mostra che non c’è ma che tutti e tutte possono vedere
INDICIBILE II – virtualmente non autorizzata è una mostra che non c’è ma che tutti e tutte possono vedere… o, meglio, attivare per vedere.
Dal 24 novembre 2020, Como si ritrova tappezzata delle 59 opere che compongono il corpus di INDICIBILE I – Il coraggio di rompere il silenzio (2019).
Sono immagini in mixed media: partono dalla fotografia per essere letteralmente manipolate analogicamente e poi tornare alla fotografia.
Con INDICIBILE II – virtualmente non autorizzata (2020), il processo di manipolazione e di cortocircuitazione tra analogico e digitale, reale e virtuale, si estende e moltiplica.
Tutto il percorso creativo sotteso a INDICIBILE nasce dall’esigenza di dare voce a chi, pur avendone diritto, fatica a trovare spazio e coraggio, complice una società incapace di difendere chi è vittima di soprusi. Donne, ma non solo.
Dire l’indicibile. Vedere l’invisibile.
E se oggi, in tempo di pandemia, non si può esporre una mostra al pubblico, né il pubblico potrebbe uscire a vederla, ecco che la potenza creativa dell’arte fa il resto.
INDICIBILE II dimostra, se ce ne fosse bisogno, che se non c’è modo di dire e vedere, lo si può sempre creare. Ad arte.
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Grazie a likelakecomo per la promozione e il supporto su Instagram.
Grazie alla galleria GALP di Olgiate Comasco che espone e vende le opere della mostra.
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