
ALLE DONNE: CONTRO LA VIOLENZA
ALLE DONNE DI OGNI ETÀ, FORMA, COLORE E NAZIONALITÀ; A TUTTE LE DONNE E AGLI UOMINI CHE VOGLIONO LORO BENE.
Da qualche anno il mio sguardo fotografico si è orientato smaccatamente alle donne*.
Il che non significa che io fotografi solo donne, anzi!
Significa però che parto dalle donne e che ‘sto con’ loro.
Dalla parte delle donne.
Perché?
Perché io stessa sono una donna e perché, come sono solita dire:
[…] credo nel potenziale delle donne.
Amo i colori e le forme, nonché le relazioni.
Tra le cose. Tra le persone.
Fotografo tutto ciò che ruota intorno al femminile,
per raccontarne l’autenticità.E per cambiare il mondo.
UNA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA
Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Una dicitura lunga, difficile e faticosa.
Ma una battaglia importante, contro la violenza (anche in generale): che non vuole e non deve vedere uomini e donne contrapposti, bensì uniti in quanto esseri umani. Persone.
Perché è solo insieme che si cambia davvero.
A partire da sé, costruendo cultura.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno.
L’angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere.
La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all’intelligenza.
Frida Kahlo, pittrice messicana
Attraverso lo sguardo, che si fa linguaggio.
Perché guardare il mondo che ci circonda e guardare l’altro** che lo abita non è un’azione innocua né inutile.
Sebbene si possa guardare senza vedere (che spreco!), di solito si guarda per vedere e – a volte – il guardare qualcuno o qualcosa diventa un prendersene cura!
Lo sguardo alle volte può farsi carne, unire due persone più di un abbraccio.
Dacia Maraini, scrittrice, poetessa e saggista italiana
DARE VOCE ANCHE ALLE DONNE PER RINNOVARE IL PENSIERO
Nel dare corpo, voce e luce a SGUARDI, l’evento previsto per venerdì (siete tutte e tutti invitati), che vedrà – tra l’altro – alcune mie fotografie in light painting esposte insieme alle opere pittoriche a olio di Kevin Bellò, ciò che ci premeva sottolineare era non solo la possibilità, ma la necessità di proporre anzitutto uno sguardo che racconti e definisca il corpo senza violarlo.
Come a dire che cambiare si può, se si cambia punto e modalità di vista: ossia se si comincia a educare ed educarsi a guardare il corpo – delle donne, ma non solo – con occhi nuovi, rispettosi della diversità, innamorati della specificità e unicità di ciascuno.
Il corpo è un essere multilingue. Parla con il suo colore e la sua temperatura,
l’ebbrezza del riconoscimento, lo splendore dell’amore,
le ceneri del dolore, il calore dell’eccitazione, la freddezza della mancanza di convincimento.
Parla con la sua lieve danza, con il battito accelerato del cuore,
con il crollo e la ripresa della speranza.
Clarissa Pinkola Estés, scrittrice, poetessa e psicoanalista statunitense
SUL CORPO è il titolo che io e Kevin abbiamo dato al nostro dialogo incrociato: pittura e fotografia, maschile e femminile, giovinezza e… maturità.
Nel confronto/incontro di sguardi diversi, abbiamo cercato e trovato i temi cari a entrambi: la valorizzazione della specificità, imperfetta per natura; la costruzione di un’immagine di sé comprensiva (nel duplice significato di ‘inclusiva del molteplice’ e ‘indulgente, con-passionevole’); la bellezza che è splendore e che scaturisce e si nutre dall’interno.
Il corpo è un indumento sacro
Marta Graham, danzatrice e coreografa statunitense
FARE SPAZIO E DARE CORPO A UN IMMAGINARIO NUOVO, LIBERO
Tutti saremmo trasformati se avessimo il coraggio di essere ciò che siamo.
Marguerite Yourcenar, scrittrice francese
Insieme a noi, l’attrice Erika Renai sarà in scena con un monologo che darà vita a un puzzle di emblematiche storie al femminile: storie brutali, struggenti, appassionate e finanche divertenti. Storie di «donne comuni, ma a loro modo memorabili, donne che hanno bisogno di raccontarsi, di narrare la propria storia, anche quando questa è cruda, drammatica e ci pare lontana dalla nostra.»
Dopo lo spettacolo (ingresso libero e gratuito), in un salotto informale allestito per l’occasione, tra musica e chiacchiere, potremo confrontarci e confortarci anche con tisane e biscotti (gentilmente offerti dai commercianti locali).
Con uno sguardo e un pensiero rivolti al Posto Occupato: una sedia vuota, dedicata a tutte le donne vittime della violenza. Riservata per chi non potrà mai più occuparla, affinché non se ne perda la memoria.
A tutti noi che, invece, ci siamo, che occupiamo un posto, che indossiamo un corpo e che affrontiamo il mondo ogni giorno va il mio invito: splendiamo!
Nelle nostre imperfezioni, nelle nostre fatiche, nonostante il dolore, senza paura: splendiamo!
Attraverso lo sguardo, attraverso la pelle: splendiamo!
E che la nostra stessa luce ci sia guida nell’oscurità.
Insopprimibile.
Con coraggio.
Uno non deve necessariamente nascere coraggioso, ma si nasce con un potenziale.
Senza coraggio non possiamo praticare con coerenza nessun’altra virtù.
Non possiamo essere gentili, sinceri, pietosi, generosi od onesti.
Maya Angelou, poetessa, attrice e ballerina statunitense
Per l’opportunità che SGUARDI offre a tutti noi, GRAZIE a:
l’amministrazione di Villa Guardia, nella persona di Roberta Briccola, vicesindaca, assessore ai servizi sociali e attenta promotorice dell’evento insieme all’amministrazione di Lurate Caccivio; Barbara Morandi, intrepida presidente dell’AGe, l’associazione genitori di Villa Guardia coinvolta insieme a quella di Lurate Caccivio; Simona Scacchi ed Elena Zulli che hanno fortemente voluto e intelligentemente reso possibile l’intera manifestazione; Kevin Bellò che ha accettato la sfida di camminare con noi, che espone le sue opere e che ha curato la grafica di questo appuntamento.
Grazie ai commercianti, agli amici e ai sostenitori che hanno donato materiali, risorse, energia o tempo all’impresa.
In particolare: grazie Manuela Vimercati per la meravigliosa stoffa di seta rossa che mi hai messo a disposizione!
________________________________________________
* Non a caso questa stessa porzione del mio sito si intitola così; e poi c’è la sezione specificamente dedicata alle spose.
** E l’altro non è solo il diverso, il lontano, il nemico… l’altro è quel Tu negli occhi del quale Io mi riconosco e posso dirmi Io, come ci insegna la Fenomenologia husserliana
Barbara Morandi
28 Novembre 2016 at 10:24… son io che ringrazio te!! per tante cose.. in primis per il mio “private vocabulary” ,
Per i costanti spunti di crescita, per le emozioni , per l’aiuto a vedere le “cose” sempre sotto un’altra prospettiva. Quella di ha un “occhio” particolare e ad una sensibilità’ naturale, di animo nobile, capaci di farmi percepire tante angolature della realtà’ che, spesso, sfuggono alla maggior parte delle persone,
MITICA
alle
28 Novembre 2016 at 21:36Ecco, arrossisco! Come la ‘mia’, la nostra tenda!!!
https://www.allebonicalzi.com/alle-donne/una-tenda-rossa-sul-corpo-delle-donne/