
COLPI DI TESTA (COLORI, COLORI, COLORI)
Dimmi che colore ti piace e ti dirò chi sei… a sì?
A me questa storia non ha mai convinto, eppure i test di questo tipo spopolano su giornali estivi e social networks.
E se a me piacessero tutti? Colori e non-colori?
Di recente, grazie al geniale GSFP (Gruppo di Supporto per Fotografi Pigri), ideato dalla brillante e contorta mente di Sara Lando (grazie per la citazione!) mi sono imbarcata in un progetto per me inusuale e molto impegnativo: misurarmi con l’autoritratto (mai fatto prima!).
Alla ricerca di una chiave di lettura che desse senso (per me) a questo percorso, ho deciso di affidarmi proprio ai colori, imponendomi di realizzare scatti monocromi, ispirati (in modi anche molto diversi) alla storia dell’arte in generale e alla pittura in particolare.
Ne è venuto fuori un pandemonio, letteralmente!
Bizzarra parola, codesta: deriva dal greco, ma è stata coniata (in inglese-latinizzato!) da Milton nel Seicento e significa ‘tutti i demoni’ (ossia gli ‘esseri divini, intermedii’).
Mi sembrava ben scelto, come termine, per descrivere la molteplicità di immagini che sono me, ma potrebbero non esserlo (io ci ho messo la faccia, ma il significato ambisce a essere più universale!), in una sorta di caleidoscopica e rumorosa bagarre!
Ciò che è scaturito da questo progetto, infatti, sono i plurimi demoni che (forse) abitano ciascuno di noi…
Aspetti diversi della medesima personalità, sfaccettature multiple, luci e ombre di quell’identità sfuggente e in evoluzione eterna che chiamiamo ‘io’.
Ma posso dire di essere sempre io?
Io credo di sì.
Perché io sono VERDE, di torbida acqua che dà la vita e la chiede.
Perché io sono ARANCIONE, in torrida allerta.
Perché io sono BIANCO, leggero e sfuggente, visione d’altrove.
Perché io sono NERO, misterioso e potente.
Perché io sono GRIGIO, frammento e miriade di sfumature.
Perché io sono VIOLA, regale intuizione di follia.
Perché io sono ORO, rilucente come faro nella notte.
Sono tutto ciò, ma non solo questo.
Decisamente un buon punto da cui continuare a sperimentare e cercare.
Che cosa?
Se stessi, una narrazione di sé e un’immagine in cui riconoscersi.
Con cui presentarsi agli altri e da offrire come confronto creativo.
Io sono qui.
Ah, perché la citazione di Frida Khalo, a chiusura* del mio progetto?
Per una serie di motivi:
Perché la adoro.
Perché è una donna e una pittrice (che mi riporta al background visuale che ho scelto come riferimento del progetto).
Perché ha fatto dell’autoritratto una sorta di missione di vita (e di sopravvivenza).
Perché dipinge, colora ciò che le salta in testa.
Come ho fatto io, alla mia maniera.
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* In verità questo progetto sui colori non è ancora finito (e forse, non finirà mai: ci ho preso gusto ed è giusto sul finale che ho intuito alcune strade per me più significative dal punto di vista fotografico: si veda tutto il mio lavoro successivo sul tema del light painting, nato qui, con il viola!).
Sicuramente mancano due scatti che ho in progetto: il giallo e il rosa shocking!
Quindi… ci aggiorniamo!
La storia di come sono nati i singoli scatti e dei ragionamenti e spunti che vi stanno dietro è qui:
Autoritratti-Pittorici-Monocromi-in-fotografia.
Miriam
19 Giugno 2014 at 15:21stupendi………
io aspetto il giallo ….lo sai!!!
alle bonicalzi
21 Giugno 2014 at 15:58Ovviamente!
Sai che ci sto lavorando… prima o poi capisco da che parte debbo prenderlo!
🙂
Giorgio
29 Giugno 2014 at 9:17Ah… ecco finalmente svelato cosa ti ha completamente assorbito in queste settimane… ti davamo per dispersa!
alle bonicalzi
29 Giugno 2014 at 13:53Esatto! Avevo un diavolo per capello e la testa da un’altra parte…
Ma ora sono ‘tornata’.
Con un nuovo progetto… per la testa!
Stay tuned!