Siamo fiori diversi nello stesso giardino, a cosa serve l'8 marzo, alle bonicalzi, flower painting

A cosa serve l’8 marzo?

In occasione della Giornata mondiale per i diritti delle donne (no, non è una festa!), una mia riflessione. A cosa serve l’8 marzo oggi?  A niente.
O a tanto. Se ci accorgiamo di essere fiori diversi nello stesso giardino.

La domanda è una. Semplice. Chiara.
A cosa serve l’8 marzo oggi?
La prima risposta che mi viene è tranchant, ma non è l’unica…

L’8 marzo non serve a niente

È un contentino slavato e mercificato.

L’8 marzo è un contentino

Se ci si pensa bene, la concessione di una Giornata per… coincide con l’assunto che il tema non conta davvero e il gruppo che ne è sostenitore (tipicamente una minoranza… salvo nel caso delle donne!) non ha davvero potere.

Vale per le recenti Giornata dei malati rari (28 febbraio, chi volesse sostenere la campagna di Diversamente Genitori la trova qui!) e per la Giornata internazionale contro le discriminazioni (1 marzo); vale per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre) e per la Giornata internazionale della consapevolezza e della sensibilizzazione sulla morte perinatale (Babyloss, 15 ottobre)  ma non solo.

A fronte di una Giornata per i diritti delle donne esiste forse una Giornata per i diritti degli uomini?
No.
Appunto.

L’8 marzo è slavato

Un’ottima tecnica retorica per annichilire un’argomentazione è sminuirla, ri-raccontarla ad arte in modo che sia semplice smontarla (è la fallacia nota come straw man, argomento fantoccio).

Ed ecco che una per altro ‘misteriosa’ Giornata per i diritti diventa una festa
E chi fa festa – si sa – è felice e spensierata.
Quindi le donne devono essere felici e spensierate (e quindi… zitte e buone!).

Soprattutto se festeggiate.
O no?!?

Mimose, a cosa serve l'8 marzo, alle bonicalzi, flower painting

Mimose, 2022 – Flower Painting (stampe fine art numerate su richiesta)

L’8 marzo è mercificato

Poiché le regole del mercato sono implacabili, dopo i coriandoli del carnevale e prima delle uova di Pasqua, ecco le vetrine splendere di mimose.

Ché – si sa – una donna non si tocca neanche con un fiore ma – diciamocelo – regalarglielo fa il suo bell’effetto…

Non siam contente che, finalmente, ci si regalino dei fiori?
Ni.

Ma.
Proviamo a ripartire proprio da qui, dai fiori, per tentare un altro approccio e un’altra risposta alla domanda…

A cosa serve l’8 marzo oggi? A tanto.

Per me, da tanti anni ormai, l’8 marzo fa il paio con il 25 novembre.
La Giornata dei diritti e quella per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne. Una violenza, quella di genere, che è emblematica negazione di quella libertà che l’8 marzo invoca e celebra.

Entrambe le Giornate sono appuntamenti preziosi e fertili.
Occasione di ribellione, riflessione e rinascita.

Ribellione rispetto al passato: alla storia millenaria che esclude le donne (e le minoranze in genere e di genere) da un protagonismo responsabile.

Riflessione sul presente: cosa possiamo fare e facciamo nel quotidiano? Come nutriamo noi stesse, come dialoghiamo con i nostri compagni? Come educhiamo i nostri figli e le nostre figlie?

Rinascita proiettata nel futuro: che è progettualità, creatività. Fioritura.

VOGLIAMO ANCHE LE ROSE

Vogliamo anche le rose, a cosa serve l'8 marzo, alle bonicalzi, flower painting

Rose rampicanti, 2018 – Flower Painting (stampe fine art numerate su richiesta)

Non so se conoscete questa espressione: deriva dallo slogan Bread and Roses (pane e rose) riconducibile al famoso sciopero sindacale del 1912 nel Massachusett (USA).

Ciò che le donne – allora come oggi – rivendicano sono ovviamente i diritti fondamentali (nutrimento base, come il pane) ma non solo!

Nella vita (di tutte, tutti e tuttu) serve anche bellezza.
Serve fiorire, profumare e splendere, come le rose.

Serve vivere, non solo sopravvivere!

E quindi?
A cosa serve l’8 marzo oggi?

AITO: UNO SGUARDO NUOVO

La mia risposta è anche lo slogan che accompagna ogni mia attività (fotografica o filosofica che sia) e che ne definisce il metodo: AITO.

Attraverso I Tuoi Occhi

Per me l’8 marzo (non a caso rinominato #LottoMarzo ma anche #LottoTuttoLanno) serve per cambiare prospettiva.

Per coltivare e nutrire uno sguardo nuovo: consapevole.

Come? Con leggerezza, per una volta!

1• REGALA BELLEZZA
Sovvertiamo l’ordine costituito, lo stereotipo calcificato… siamo noi, per prime, a regalare un fiore (o una fotografia: #regalalefotocheami!).
Lo avete mai fatto?
La reazione di chi, non abituato, lo riceve è splendente!

Al proposito: sai perché la mimosa (e non le rose)?
Perché sono fiori spontanei e di stagione, economici: alla portata di chiunque!
Una scelta etica e sostenibile promossa da Teresa Mattei, partigiana e pedagogista vicina alle madri costituenti della Repubblica Italiana (la mimosa fu associata all’8 marzo nel 1946, lo stesso anno che sancì anche per le donne – finalmente – il diritto di voto).

2• PÉNSATI FIORE
Non so chi lo ha detto, ma concordo: siamo fiori diversi nello stesso giardino! Coltiviamo la nostra unicità ma anche lo splendore della relazione con l’altrui identità. Quale che sia. Libera.

Al proposito: quest’anno, a Como, scendo in piazza con NonUnaDiMeno-Como e con ComoPride: una compagine variegata, colorata e, sì, anche parecchio agguerrita.
Sicuramente splendente.

Fiorita e fiorente!

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Immagine d’apertura: Campo di fiori, 2019 – Flower Painting (stampe fine art numerate su richiesta)

A cosa serve l'8 marzo? di Alle Bonicalzi

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Dal 9 marzo, QUI il mio intervento a Spazio al femminile, la trasmissione di Paola Minussi su CiaoComoRadio.

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