Ecco parte del lavoro svolto grazie al laboratorio L’immagine e il volto con due splendide prime del Centro Formazione Professionale di Como. Grazie a tutte e tutti.
L’immagine e il volto di chi, a 15 anni, studia per diventare professionista della cura
L’immagine e il volto – CFP Como from allebonicalzi.com on Vimeo.
Dagli incontri, dai lavori prodotti e dalle risposte collezionate sia con la classe di estetica sia con quella per parrucchiere e parrucchieri, ecco cosa mi ha colpito e di cui, personalmente, farò tesoro.
- L’iniziale ritrosia e la successiva passione che ragazze e ragazzi di prima superiore sanno mettere in gioco nei confronti di qualcosa di inusuale che scoprono essere di valore.
- La splendente bellezza della diversità: dei punti di vista, delle emozioni, delle riflessioni, del gradimento, ma anche l’insicurezza nell’abbracciarla come fattore positivo.
- La paura di sbagliare e di non essere ‘giuste’ e ‘giusti’ e, soprattutto, di non essere accettati e accettate per come si è.
- La gioia del fare a modo proprio, dando sfogo al proprio estro e dando voce alla propria interiorità.
Inoltre, da alcuni commenti emerge che il laboratorio ha portato anche a un interessante confronto tra pari (‘ho potuto conoscere meglio le mie compagne’, ‘ho capito i punti deboli dei miei compagni’) e alla condivisione di confidenze, anche inerenti al tema della violenza verbale e/o di genere (‘ho scoperto cose su delle mie compagne cui tengo molto… non avevo pensato che potessero aver avuto esperienze simili’ o ‘sono fortunata a non aver avuto esperienze così drammatiche’): emergenze importanti, da non sottovalutare.
Dal questionario anonimo che ho chiesto loro di compilare dopo i nostri incontri e il lavoro fatto insieme.
LA PARTECIPAZIONE AL LABORATORIO
Che cosa hai imparato? Cosa hai scoperto di nuovo su di te?
Ho scoperto che dal cambiamento nascono nuove abitudini e che anche se un momento buio stravolge la tua vita, c’è sempre modo e persona con la quale superarlo.
Ho scoperto il mio volto.
Che posso benissimo cavarmela da sola in tutto e dalla mia mente possono uscire cose inaspettate e interessanti.
Sinceramente nulla.
Che non siamo perfetti e che sono bella così come sono.
Che posso cambiare con pochissimo cambiamento.
Ho scoperto la vera me mi sono lasciata prendere la mano e mi sono divertita.
Che ho sempre pensato a gli altri e mai a me stesso e che devo lavorare di più sulla mia autostima; e sto vedendo che le persone che ho sempre aiutato nei momenti più difficili ora stanno aiutando me ad accettarmi.
Niente hahaha.
Ho scoperto che riesco a fare le cose senza l’aiuto dei miei compagni o amici.
Che anche se non sembra ho fatto delle riflessioni molto belle e che mi porterò nel cuore.
Di avere un buon rapporto con me stesso.
Ho scoperto in me una persona forte e che siamo tutti unici del nostro genere e quindi dobbiamo amarci in un modo incredibile sennò nessuno ci amerà in un modo perfetto.
Ho scoperto un altro lato di me.
Che a volte si deve fare una risata anche se le cose non ti piacciono e che un po’ di asimmetria è bella le cose non devono essere sempre precise.
Che devo volermi più bene.
Che in certe situazione bisogna fregarsene e ricucire tutte le ferite.
Niente.
Beh di certo di non avere il viso simmetrico e poi non so forse che da adesso cercherò di prendere più cura delle mie cose.
Che sono più forte di quanto pensassi.
Tutti dobbiamo apprezzarci come siamo e nessuno deve giudicare nessuno, l’importante è essere felici con se stessi.
Ad apprezzarmi nonostante le mie imperfezioni.
Che anche se ho dei difetti sono bella anche così è devo imparare ad apprezzarmi.
Che c’è sempre qualcosa di bello.
Nulla.
Che sono fortunata per non aver avuto esperienze cosi drammatiche.
Ho scoperto che se voglio posso tirare fuori la creatività che ho dentro.
Su di me nulla, ma ho scoperto cose su delle mie compagne di classe a cui tengo molto. Non ci avevo pensato che potessero aver avuto esperienze simili.
Che mi devo accettare di più perché non si è perfetti.
Che tutti noi siamo speciali.
Che so fare delle cose che non potevo neanche immaginare. Come il puzzle, che è stato uno dei miei preferiti, perché ho fatto due modelli e sono venuti bene e poi ho scritto delle frasi. Non mi aspettavo venisse un bel lavoro così.
In generale, ti è piaciuto? Cosa più e cosa meno e perché?
È stato interessante è strano.
Mi è piaciuto molto, non avrei fatto nulla di diverso perché mi sono piaciuti i lavori che ho svolto.
Non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto, ma a dire il vero è stato bellissimo, mi sono ‘sfogata’ con le mie foto e mi sono divertita tantissimo.
Sincera? Non lo so.
È stata [un’esperienza] piena di emozioni.
È stata molto divertente e non mi aspettavo una cosa del genere.
Mi sono piaciute tutte.
È stato perfetto, divertente come me l’aspettavo.
Mi sono piaciuti tutti i lavori che abbiamo fatto.
Mi ha sorpreso per il fatto che girando le nostre facce siamo proprio 2 persone diverse.
Quello che mi a colpito di più è stata la prima [attività], dove tagliavano a metà la foto e la attaccavamo con la stessa altra metà.
Mi è piaciuta la terza [attività], quella che richiama l’arte giapponese di mettere in risalto le crepe, perché in base alle mie esperienze e alle emozioni fortissime che ho provato fino ad ora mi ci sono ritrovata e invece che nascondere le mie crepe, le metto in risalto.
Mmh non credo che ci sia un lavoro che non mi è piaciuto. Mi sono divertita tanto.
Mi è piaciuta soprattutto l’ultima [il puzzle] perché potevamo esprimerci molto meglio che nelle altre.
Mi è piaciuta molto la tecnica [della tessitura].
La supersimmetria mi è piaciuta di meno perché mi ha fatto notare dei difetti in me.
La supersimmetria è la dimostrazione che non siamo simmetrici, come alcuni dicono!
Mi è piaciuto tutto.
È stata una cosa diversa dai soliti giorni, perché comunque facciamo sempre lezione e la scuola ci fornisce quello che è obbligatorio fare e stavolta [ci ha] fornito una cosa più interessante.
In realtà mi sono piaciuti tutti i tre lavori che abbiamo fatto e li conservo tutte e tre perché sono state cose nuove e non c’è un preferito o uno che mi piace di meno, forse il puzzle è stato quello che mi piaciuto di più perché è stato quello in cui ho messo più me stessa.
Mi è piaciuto un sacco il puzzle perché, diversamente dalle altre 2 opere che avevamo in precedenza, la consegna del puzzle era solo di strappare le nostre foto e fare un’opera noi, con la possibilità di creare una farse. Con quell’opera io personalmente mi sono decritto e penso di aver iniziato a vedere i punti deboli dei miei compagni.
Cosa ti ha interessato o sorpreso di più delle attività svolte?
1. La supersimmetria
È stato molto divertente e interessante vedere le mie doppelganger (se si scrive così). Secondo me questa attività serviva per farci capire che siamo belli anche con le nostre imperfezioni perché molto spesso diciamo «guarda che bella questa parte del viso, se fosse uguale dall’altra parte sarei bellissim*», invece cono questo laboratorio abbiamo potuto osservare che non saremmo stati per niente belli!
Mi è piaciuto molto, davvero molto interessante e istruttivo.
La supersimmetria [mi è piaciuta meno] ma non perché sia brutta ma perché mi sono divertita di più con le altre.
Mi ha fatto ridere vedermi tutta strana solo attaccando le due parti destre e le due parti sinistre.
Mi ha colpito molto perché non me lo aspettavo e mi è piaciuto tantissimo farlo.
È una di quelle che mi è piaciuta di più.
Non mi è piaciuta moltissimo.
Quella della supersimmetria mi ha colpito di più perché fa vedere i due lati della nostra faccia e fa capire che siamo unici così come siamo.
Mi è piaciuta di meno la simmetria perché non vedevo molta differenza.
Mi sono divertita molto.
Mi sono divertita ma non mi è piaciuto molto perché non mi piaceva tanto il risultato però mi sono messa a ridere.
È stata la mia preferita la prima perché cambiavamo i volti.
Sono rimasta scioccata di quanto non sembrassi io [nelle] due facce diverse.
È stato un lavoro davvero bellissimo perché abbiamo visto – in poche parole – due gemelli nostri che sembrano il nostro secondo e terzo lato e ci ha fatto scoprire davvero come siamo magari come gli altri ci vedono e noi non ci vediamo così.
La supersimmetria mi è piaciuta di meno perché mi sentivo un po’ a disagio con le foto.
In questa opera non ho provato grandi emozioni, anche perché quell’effetto lo avevo già visto e provato varie volte, ma è stato comunque particolare scoprire dei miei nuovi volti.
Si mi è piaciuta, è stata una scoperta sapere di non avere il viso simmetrico.
Bello vedere quanto si è ‘diversi’.
Questo lavoro mi è piaciuto molto perché ci siamo divertiti e ci siamo confrontati sul lavoro e mi ha fatto capire che anche se non sono simmetrica sono bella anche così.
Mi ha colpito il cambiamento del viso e dell’aspetto generale: cambiava completamente.
La prima, dove si mettevano al contrario le foto, è stata la mia preferita perché mi ha colpito l’effetto.
Mi è piaciuto il primo lavoro, ma mi sono un po’ demoralizzata vedendo altre 2 me, molto diverse e poco belle [rispetto a] quanto sia io (essendo egocentrica), mi ha sorpreso quanto il mio volto possa essere diverso tagliando e unendo 2 pezzi uguali di 2 fotografie uguali.
L’attività che mi è piaciuta di meno è stata la supersimmetria perché non c’era molto con cui sbizzarrirsi.
Della supersimmetria mi ha interessato soprattutto il significato, cioè che nessuno è perfetto.
2. La tessitura
È stata bellissima, molto divertente e interessante vedere come io e le mie compagne siamo riuscite a creare così tanti lavori simili, ma con tutti particolari diverso che rendono quei lavori unici.
Mi è piaciuta meno la tessitura perché non mi ha dato un colpo.
Questa è stata la mia attività preferita, mi è piaciuto molto prendere la mia faccia e mettere un occhio da una parte e la bocca da un’altra!
La tessitura secondo me è stata la più ‘noiosa’ perché era una cosa che avevo già fatto in futuro [sic] e quindi era stato un po’ noioso. Era abbastanza normale come cosa.
Mi ha colpito molto la tessitura perché non mi aspettavo di vedermi così diverso.
Questa è quella che mi è piaciuta di più.
È stato carino come lavoro.
Bella ma non mi a fatto impazzire.
La tessitura mi è piaciuta di più di tutte.
La tessitura è quella che mi è piaciuta di più perché mi sono divertita a infilare tutti i foglietti e poi il risultato era moto bello.
Mi è piaciuto anche se ho fatto un po’ di fatica a farlo. Era difficile.
Mi è piaciuto molto questa attività perché anche se il risultato era un po’ strano ma era bello, era una sorta di arte.
È stato molto bello intrecciare.
Non mi è piaciuta molto perché mi è venuta male e non mi piacevo.
Mi è piaciuta tantissimo perché essendo una persona assai precisa ho lavorato con calma ed il risultato mi è piaciuto molto.
Questo mi è piaciuto ma non troppo ho preferito fare gli altri a questo.
Mi è piaciuta anche se è stato un po’ complicato farlo.
Mi sentivo molto come quando mia nonna mi insegnava a cucire, mi e piaciuto.
Della tessitura mi ha interessato soprattutto il fatto che alla fine il lavoro veniva secondo la nostra personalità.
Mi ha sorpreso il fatto che con delle strisce di carta ci si può sbizzarrire.
La tessitura è stata complicata per la manualità, ma mi è piaciuta molto.
È stato davvero bello perché – in poche parole – ognuno ha fatto una cosa diversa dall’altra: perché alcuni si sono riproposti di fare la stessa immagine, altri invece hanno messo tre nasi, due bocche, cinque occhi… invece altri hanno riprovato a rifare la propria vera immagine, che è quella originale.
3. Il puzzle
È la più bella in assoluto, secondo me, mi sono espressa al massimo e ho combattuto con le mie emozioni.
Mi ha colpito di più il puzzle. Perché abbiamo potuto fare come volevamo noi, abbiamo potuto dare il titolo che volevamo noi e una frase a nostra scelta e, quindi, è stata una piccola opera che abbiamo fatto noi: non abbiamo chiesto l’opinione di nessuno ed è stato il bello di ‘sta cosa, perché di solito a scuola tutto va in regola [!] invece stavolta abbiamo fatto come volevamo noi, come ci diceva il nostro cuore la nostra mente la nostra immaginazione.
Mi è piaciuta di più quella dove si stappa la propria immagine e la ricomponiamo perché siamo diverse da prima.
Questo e quello che mi è piaciuto di più perché ho potuto esprimermi realmente.
È stato il mio lavoro preferito perché ho potuto usare la fantasia.
Il puzzle mi è piaciuto anche perché ci ho messo molta creatività rappresentandomi.
Anche questo mi è piaciuto tanto perché sono emerse frasi molto forti e anche molto significative.
Mi è piaciuto di meno il puzzle perché è un lavoro che devi avere fantasia su te stesso e per come sono fatto io, non è il mio genere.
Mi è piaciuto tanto perché mi sono sfogata.
È stata la mia attività preferita perché avevo più spazio per la creatività.
Questa [mi è piaciuta di più] perché ho potuto raccontare la mia storia.
Questo è il lavoro che mi è piaciuto di più, è stato bello perché ho anche potuto scrivere delle frasi che vorrei dire a me stessa, ma che molte volte non riesco.
Mi è piaciuto [questo] modo di esprimermi.
Bellissimo anche questo! E stato da una parte divertente e molto bello, e quello [in cui] mi sono rappresentata molto.
Mi è piaciuto molto il puzzle perché mi ha fatto ricredere in me stessa.
Molto carino anche questo perché abbiamo collaborato insieme alle compagne e ad esempio ci siamo raccontare quello che ci ha fatto scrivere o disegnare tali cose, ma è durata troppo poco!
Questo è decisamente il mio preferito, mi è piaciuto creare e inventare un modo per fare il mio disegno e mi sono divertita.
Bellissima attività! Mi è piaciuto molto creare un’unione di me e del mio migliore amico con solo il mio viso. (E no, non sono riuscita a tenerlo, perché l’ha preso e se lo è portato via quindi non rivedrò mai più il mio puzzle 🙁 sad )
Questo è il lavoro che mi è piaciuto di più perché mi sono ‘liberata’.
L’opera che mi ha colpito di più è stata la terza [il puzzle] perché mi ha fatto pensare a molte cose sopratutto quando ho scritto la frase.
Il puzzle! Mi sono divertita tantissimo a farlo: è stato ciò che più ho preferito.
Del puzzle mi ha interessato il significato, cioè che dovevi vedere tu se chiudere la ferite e perdonare oppure no.
Il puzzle è stata la mia attività preferita, sono riuscita a creare qualcosa che per me è molto significativo. Anche in questa mi ha sorpreso che con dei pezzi di carta strappati di può fare un disegno significativo.
È stato il mio lavoro preferito, ho avuto un periodo dell’anno molto difficile e con la frase mi ci sono ritrovata molto.
Èstato uno dei miei preferiti perché mi sono impegnata a farlo e sono rimasta stupita da quello che è uscito: credo di aver fatto davvero un bel lavoro. Ho messo due frasi totalmente diverse una dall’altra e ho fatto due puzzle totalmente diversi uno dall’altro, per specificare che cos’è veramente il puzzle in questo senso della parola, perché di solito i puzzle sono tutti precisi invece io ho fatto una cosa totalmente diversa: uno è preciso e l’altro invece è tutto disordinato.
LA VISITA ALLA MOSTRA
Quale opera ti ha colpito di più e perché?
Mi ha colpito di più: Quanta Profondità e Sei Incredibile perché sono frasi che mi ripetevano sempre da piccolo per prendermi in giro.
L’opera che mi ha colpito di più è stata quella con i chiodi sulla bocca [Piccole responsabilità quotidiane].
Almeno c’è un po di gioia mi a colpito principalmente questa perché mi ci ritrovo, anche se per la maggior parte delle volte sorridi, certe volte non e proprio un sorriso reale.
Ma come sei bella ma come sei bella… mi piace questa immagine perché mi ha colpito tanto.
L’opera con scritto Sei l’aria che respiro perché mi dà l’idea di una persona molto possessiva.
Valuta tu se è il caso.
Quella con scritto Nessun problema perché spesso rispondiamo che non c’è nessun problema quando invece va tutto male.
Le opere che mi sono piaciute di più sono Nessun problema e Scherzavo.
Quella che con cui c’era scritto Scherzavo ma intanto la foto era stropicciata [forse era Scusa?] perché dagli errori non sempre si può tornare indietro.
[Perché non]Vai a stenderti perché è molto particolare.
Mi hanno colpito 2 opere: Non fa una piega e Innocuo si scrive con la q?.
Mi ha colpito quella dove c’è scritto Non fa una Piega perché tu puoi dirlo a qualcuno, ma loro non sanno come ti senti veramente.
Mi hanno colpito tutte le opere perché mi rappresentano e soprattutto mi ricordano il mio passato.
Quella che diceva Vedi di darci un taglio, mi ha colpito molto perché mi ha fatto ricordare una persona.
Mi ha colpito di più l’opera dal titolo Sei in quei giorni o almeno mi pare si chiamasse così, perché mi sento spesso dire, per i miei comportamenti, questa frase e non è molto piacevole sentire sempre la stessa frase.
Mi ha colpito di più l’opera Ma ti sei vista? perché penso che al giorno d’oggi queste frasi non bisogna dirle alle donne perché potrebbero rimanerci male e potrebbero fare cose che noi non possiamo nemmeno immaginare quindi meglio non dirle a nessuno.
Mi piace tutto di te perché è l’unica opera che sono riuscita a capire.
Mi ha colpito molto l’opera con la frase sulla bellezza [Sei bella come sei] perché penso sia una frase che molti ragazzi della mia età non riescono a dirsi e al giorno d’oggi non è facile accettarsi perché siamo cresciuti con un certo proposito [sic] di ragazza.
Quella bruciata [Te lo consiglio] quella con la valvola [Valuta tu se è il caso] e quella con la colla sopra [Volendo aderire].
L’opera bruciata [Te lo consiglio] perché mi ha fatto capire di non seguire tutti i consigli che mi vengono detti perché può essere che seguo quel determinato consiglio ed è sbagliato.
Te lo consiglio, perché mi fa riflettere.
Sono rifatta [Bella ma rifatta].
L’opera che mi è piaciuta di più è Io prendo te perché secondo me rappresenta il matrimonio in 2 modi. Il primo è in segno di protezione mentre il 2 è come tu sei legato a me e ti comando io.
Mi è piaciuta molto quella che dice Io prendo te perché dice molto, ti fa pensare a un uomo molto ossessionato da te che non ti lascia mai stare.
Secondo te di chi è la ‘voce’ riprodotta tramite le frasi stampate in rosso sulle immagini?
Secondo me le voci riprodotte sono tutte le espressioni che usiamo noi.
Persone che prendono in giro.
Secondo me le frasi sulle opere sono le frasi che ogni giorno ci si sente dire o si sentono dire ad altri e che pochi capiscono che fanno male.
Dipende dalle immagini, alcune volte si nota che sono degli esterni a ‘dire’ la frase stampata, altre volte lo è la protagonista stessa della foto.
È la voce di Alle.
Persone che feriscono la gente con le parole.
Secondo me una persona esterna.
Da altre persone.
Dipende dalle immagini alcune lo dicevano a se stesse, invece altre erano dette da persone esterne.
Una persona esterna.
Della donna.
Di sicuro non la donna che è raffigurata ma delle voci esterne a volte persone di cui magari ti eri fidata ma che ti hanno illuso.
La donna che era nell’immagine.
Penso che quella voce possa essere di chiunque perché ahimè siamo in un mondo dove ancora la comprensione e la solidarietà (es. femminista) ancora non esista.
Secondi me della signora, un po’ quello che pensa.
Delle donne che hanno subito una violenza.
Secondo me queste frasi sono dette da una persona esterna, suppongo da un uomo ma può essere anche una donna perché a volte possono essere invidiose e ti vogliono [sminuire] per sentirsi più forti loro.
È una voce esterna che in questo caso insulta.
Mmh dipende, certe frasi mi sembrano dette da una donna e altre da un uomo.
Un po’ se le dice da sola la donna oppure è un uomo o un’altra donna a dirle.
Di persone che hanno avuto varie esperienze e che le hanno volute raccontare senza farsi notare. Frasi che possono essere dette ironicamente ma con parole pesanti. La maggior parte sono donne e ragazze, non so perché ho questa sensazione, probabilmente perché c’è lo stereotipo che è la donna che subisce le violenze e mai il maschio.
Secondo me la voce era di un maschio.
Ti è piaciuta la mostra? Perché?
Si sì, molto trovo che sia una innovazione, è molto bella, trasmette tante cose, emozioni, tanti significati.
Mi è piaciuta molto, mi ha fatto aprire gli occhi e mi ha fatto provare delle emozioni fortissime.
Mi è piaciuta molto perché oltre ad essere un progetto che dà voce ad un tema particolarmente importante, è stato anche un momento di svago dalle solite lezioni e ho trovato Alle molto simpatica e comprensiva in tutto quello che abbiamo detto o espresso su carta.
Sì mi è piaciuta molto perché mi ha anche aiutata ad affrontare certe situazioni.
Mi è piaciuta molto anche per il fatto che è una cosa originale ma di impatto.
Sì molto perché è una mostra diversa dalle altre e mi ha incuriosito molto.
Sì mi è piaciuta.
Sì, mi e piaciuta molto perché è molto particolare.
Racconta storie a cui nessuno dà molta importanza. Ti fa pensare, personalmente amo confrontarmi con le persone perché posso sapere la loro etica, capisco come parlare e di cosa parlare assieme ad un certo tipo di gente, mi dicono che sono brava ad ascoltare gli altri e che se c’è qualche cosa di cui si deve parlare sono sempre disponibile. Non ho avuto esperienze simili, alcune si ma poche, ho amici che le hanno vissute e ho conosciuto meglio le mie compagne.
Si mi è piaciuto tanto perché ogni frase aveva un suo significato.
Sì perché era bella.
Sinceramente la mostra non tanto ma non perché sia brutta eh, ma solo per il semplice motivo che non l’ho proprio capita.
Sì, penso che andava bene così l’incontro.
Sì, perché sono opere molto particolari e hanno significati diversi in base a come ognuno lo interpreta.
È stata molto interessante.
Sì, perché è molto particolare.
Si mi è piaciuta molto perché ci siamo confrontati sulle immagini e si spiegava anche il significato di certe opere.
Si mi è piaciuta perché sono cose che tutto sommato mi attirano molto.
Sì, una bella esperienza.
Si mi è piaciuta, perché mi piace l’arte.
Si mi è piaciuto tanto e mi sono piaciute le cose che abbiamo fatto.
Sì molto, perché mi ha colpito proprio in generale.
Sì mi è piaciuta perché era anche un modo esprimersi e far capire le cose in modo diverso e originale ma anche in un modo dove tutti capiscono il significato.
Sì mi è piaciuta molto: vedere le tue opere ‘proiettate’ nei vari posti di Como è stato interessante.
La cosa più bella della mostra è che ogni quadro ha un significato che ognuno può girare come vuole.
Sì, mi è piaciuta perché mi ha fatto riflettere.
Mi è piaciuto ma ho preferito di gran lunga l’incontro del laboratorio creativo perché c’è stato anche un po’ di contatto in più e più divertimento.
Sinceramente pensavo che fosse noioso invece l’ho trovato molto interessante.
L’incontro online è stato interessante, scoprire il significato di quelle immagini mi ha fatto capire a pieno cosa volesse intendere l’autrice.
Si mi è piaciuta però preferivo vedere la mostra dal vivo.
Non avrei cambiato nulla.
Mi e piaciuta molto e sinceramente mi e piaciuta così come e stata svolta.
Cosa cambierei? Ma niente era bello già così.
Non si sentiva bene e io avrei fatto 2 incontri separati [uno per classe].
Mi è piaciuta molto perché ti fa ragionare molto.
Mi è piaciuto quasi tutto sulla mostra online ma secondo me è molto meglio vederla dal vivo su tutte le pareti di Como. Sinceramente non avrei fatto nulla di diverso anzi avrei spiegato il significato di ogni opera e chi diceva quelle frasi.
Mi è piaciuto molto ma avrei preferito farlo dal vivo. Le mia aspettative sono state azzeccate perché mi immaginavo proprio quello.
Non mi aspettavo nulla di più: è stato bello.
È stato molto interessante e me l’aspettavo proprio così.
L’incontro online è stato carino è molto interessante. Nel complesso, come introduzione alla mostra, ci stava.
È stato tutto perfetto.
Mi aspettavo più lavoretti.
Sì, mi è piaciuto tanto: è stato molto interessante e non ho niente di critico da dire, è stato fatto bene e le informazioni erano precise.
Una critica che mi prendo la briga di fare – e non rivolta a te Alle, bensì a questo Covid-19 – è che, diciamo, non si era partecipi. Sarebbe stato meglio che fossi venuta di persona [anche per la mostra], ma per questo Covid-19 e stato impossibile.
Mi è piaciuta perché è un tema attuale.
Un grazie speciale va alla professoressa Valentina Orsucci che non solo ha voluto il laboratorio per le e gli studenti delle sue classe, ma per tutte e tutti: è da una sua richiesta che è nato tutto questo!
Grazie anche a Sara Rella, attentissima tutor di queste e questi splendenti studenti, nonché alla direttrice, Antonella Colombo, che ha saputo accogliere e valorizzare questo contributo, proiettandolo nel futuro!
Non vedo l’ora di ritrovarvi e progettarlo insieme.