Ringrazio Carlo Mazzucchelli per questa #intervistafilosofica pubblicata su solotablet che mi permette di raccontare ancora e aggiungere sfumature a #INDICIBILI: la mia serie fotografica – che è anche mostra online e laboratorio per le scuole (sotto il nome di #Limmagineeilvolto) – che dà voce al tema della violenza di genere e tematizza l’importanza di parlarne per decostruirne il tabù e lo stigma.
[…] Ciò che mi preme, come filosofa e fotografa, è dare corpo, voce e luce a nuovi progetti e nuovi soggetti. Come formatrice, il mio campo di azione è spesso la scuola: palestra ideale per allenare uno sguardo nuovo, critico, responsabile. Riconoscente, nella duplice accezione del saper riconoscere e ringraziare. […] Alle Bonicalzi, su solotablet
LE DOMANDE
Ecco alcune delle domande che mi ha posto Carlo Mazzuchelli nella sua intervista filosofica pubblicata su Solotablet.
- Come nasce INDICIBILE e cosa vuole veicolare?
- Raccontare l’indicibile è un gesto di coraggio – filosofico ma non solo – per rompere il silenzio, richiamare attenzione, favorire comprensione, consapevolezza e responsabilità?
- Che importanza ha il volto come superficie di senso: non solo immagine ma generatore di immagini, sguardo e linguaggio insieme?
- Se reale è virtuale, volto e immagine sono forse la stessa cosa?
- Cosa significa avere il diritto di «essere persone, integre, sempre»?
[…] Essere guardati e guardate non basta.
Ciò che è fondamentale nell’incontro con l’altro-da-sé è vedere.
Riconoscere alla persona che ho di fronte uno statuto ontologico paritario.
E non perché siamo uguali. Anzi.
Perché è nella differenza che riconosco e mi riconosco. […] Alle Bonicalzi, su solotablet
LE RISPOSTE
Posto che, filosoficamente parlando, le domande sono spesso più importanti delle risposte, ecco alcuni spunti che ho proposto.
- L’assunto fondamentale di INDICIBILE riguarda il linguaggio: trovare le parole per dire di più e meglio… per pensare di più e meglio… per agire e costruire un mondo migliore.
- Siamo tutti e tutte responsabili del linguaggio che adottiamo, ma i media di più: giornalisti e giornaliste hanno il dovere e il compito di interfacciarsi eticamente con le notizie e di tra-durle combattendo stereotipi e pregiudizi.
- Lo sguardo è strumento potente: costitutivo e costituente.
Per questo le mie attività vanno sotto il comune acronimo #AITO (Attraverso i tuoi occhi). - La fotografia ‘mostra’, non ‘dimostra’: con il mio lavoro non «racconto le profondità del volto» bensì lascio che l’immagine martoriata interroghi ineluttabilmente chi guarda.
[…] La scelta di costruire un’intera serie fotografica su uno stesso volto e sulla variazione del ‘contorno’ (la sua manipolazione e le scritte, ci torniamo dopo) va di pari passo con la chiamata in causa diretta dell’osservatore e dell’osservatrice. In pratica, più che dare risposte (o, peggio ancora, giudizi) ciò che a me preme è sollevare domande e, dunque, la partecipazione attiva di chi guarda. Anche perché è solo così che si innesca anche il tema della responsabilità di ciascuno. […] Alle Bonicalzi, su solotablet
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(È un po’ lunghetta, lo so… ma può valerne la pena!)
[…] Per chi non avesse voglia e tempo di leggere tutto, suggerirei di leggere almeno questo: Scegli. Sempre, Con cura. Le parole e le immagini sono potenti e mai neutre: ciascuno e ciascuna di noi ha la possibilità e la responsabilità di sceglierle con cura. Per raccontare di sé e dell’altro-da-sé. Per cambiare il mondo e farne un luogo più gentile. Grazie per questa opportunità di condivisione. Alle Bonicalzi, su solotablet
#FotografiaEtica #DidatticaFilosofica #StopViolenzaDiGenere