INDICIBILE è anzitutto una serie fotografica in 59 opere sul tema del contrasto della violenza di genere; è poi deventata una mostra virtuale, accessibile da questo sito, nonché l’occasione per incontri laboratoriali sul tema stesso, ma anche sulla sua controparte creativa: combattere la violenza di genere, infatti, si può, anche a partire dalla valorizzazione di sé e della propria unicità, anche (e soprattutto perché) imperfetta. Volendo si potrà poi richiedere poi il laboratorio in tema L’immagine e il volto.
INDICIBILE – La mostra virtuale, le opere e il tema
PROGRAMMA
Nell’incontro, che è in presenza e dura 2 ore, sarà mia premura:
• Presentare il progetto nella sua complessità.
• Accompagnare ragazze e ragazzi nella percorrenza della mostra virtuale.
• Analizzare insieme le opere esposte.
• Suscitare un dibattito sul tema della creatività come risorsa e cura.
• Confrontarci sul potere del linguaggio fotografico come veicolo di senso.
MATERIALI
Porterò con me alcune opere fisiche, sia nel formato originale (10×10 cm; piccolo, prezioso) sia in quello espositivo (1×1 m). Avrò bisogno di accedere al mio sito online, tramite una LIM o un computer di cui chiedo l’utilizzo. Non serve altro spazio se non quello dell’aula già occupata dalle e dagli studenti.
Non servono materiali (comunque inclusi).
Grazie per aver scelto il mio sguardo per allenare il vostro.
LA PAROLA A CHI HA PARTECIPATO
QUALE OPERA TI HA COLPITO DI PIÙ E PERCHÉ?
Valuta tu se è il caso mi ha colpito perché è un insulto subdolo, non diretto. Mette in dubbio le tue capacità facendoti sentire stupida, anche se, a prima vista, può sembrare una frase banale.
La fotografia bruciata (Te lo consiglio): osservandola mi ha lasciato un senso di bruttezza e paura. Ho sempre dato per scontato questo tema; invece vedere una foto così disturbante mi ha fatto riflettere sul non dare per scontato il dolore che una persona può subire.
L’opera che mi ha colpito di più è Te lo consiglio: denota la manipolazione messa in atto da una persona tossica.
Tu hai un cuore d’oro: mi ha colpita perché è quello che ogni donna dovrebbe sentirsi dire.
Mi ha colpito molto Dai dimmi cosa c’è sotto.
Dimmi che cosa c’è là sotto perché sono frasi che sento quotidianamente e mi hanno toccata in prima persona.
Se non ci fossi tu perché sono frasi che tutti possiamo sentire e che possiamo sperimentare.
L’opera che mi ha colpito di più è quella divisa a striscie [Chi ti capisce è bravo] perché molte volte la violenza su una donna può portare non solo alla frammentazione di quella donna ma anche di quella che dovesse guardare quella scena.
Mi fai morir dal ridere, perché è una frase fortemente ambivalente a seconda della situazione in cui ci si trova.
Fatti curare mi ha colpito per l’originalità dell’immagine, perché molte persone vengono considerate diverse, dalle quali stare alla larga, solo per il modo di pensare, essere o per il sesso.
Vai a stenderti è un tema attuale [sottolinea] quanto le donne sono viste come meno capaci degli uomini.
DI CHI È LA ‘VOCE’ RIPRODOTTA DALLE SCRITTE VERMIGLIE?
È la voce di chi ha subito violenza, di chi voce non ha.
È quello che l’uomo dovrebbe dire alla donna.
È la voce di tutte.
È la voce degli uomini che si rivolgono alle donne.
È la voce di tutte le donne. Un grido che si alza universalmente. Ma non un grido spaventato, bensì che porta coraggio. Ma anche degli uomini che le accusano.
Appartiene agli uomini, i veri responsabili delle violenze e dei femminicidi.
Sono gli uomini che scrivono e dicono quelle parole.
Di persone maltrattanti.
Di uomini manipolatori che cercano di far sentire la donna impotente e senza libertà di parola.
LA MOSTRA VIRTUALE HA SUSCITATO IL TUO INTERESSE? PERCHÉ?
Sì. Non avevo mai preso sul serio il problema della violenza; sentirne parlare in maniera personale mi ha permesso di non osservare il problema in maniera ideologica.
Sì, perché penso che l’arte sia un forte mezzo di espressione e comunicazione di temi sensibili per cui sfortunatamente, ancora oggi, dobbiamo combattere.
Sì, se ne sente parlare spesso e bisognerebbe saper intervenire.
Mi ha fatto capire che le donne vanno protette.
Sì, non ho mai visto un’idea originale come questa: l’ho trovata molto alternativa e particolare.
È stata alquanto interessante perché questo argomento non viene trattato e gestito correttamente: sono tutti convinti di saperne abbastanza, quando invece non è così.
Interessante la metodologia di realizzazione (virtuale) della mostra. Un argomento importante, su cui bisognerebbe fare più luce.
Sì perché è una mostra non tradizionale e originale che tratta un tema che ha bisogno di più voce.
È importante evidenziare temi attuali che vengono considerati tabù.
Sì, perché è un tema molto attuale che spesso non viene affrontato dando la giusta attenzione e viene ‘banalizzato’.
Sì, perché è un tema molto comune al giorno d’oggi ed è importante parlarne soprattutto ai giovani come noi.
COSA CAMBIERESTI, HAI SUGGERIMENTI?
Ho apprezzato molto la dimensione di dialogo aperto [nell’incontro con l’autrice].
Molto interessante.
Un incontro estremamente interessante.
Efficace!
Avrei magari fatto più domande a noi studenti, per capire qual è la nostra esperienza.
L’incontro è stato molto positivo anche se avrei voluto dedicare più tempo alle opere; ma ho apprezzato ugualmente le domande personali [emerse].
Mi aspettavo un gesto liberatorio, come scrivere cose brutte e buttarle via, come ci hanno detto accade in un’altra mostra (inVISIBILI – n.d.a. –).
Non avevo aspettative, in realtà. È stato molto interessante e coinvolgente discutere di tematiche attuali, sentire pareri diversi e confrontarci.
UN ESERCIZIO PER DISTINGUERE
E DARE IL GIUSTO NOME ALLE COSE
SE…
Devi mentire a te stesso e agli altri per giustificare il suo comportamento…
Non vuole davvero il tuo bene ma solo il suo…
Non ti rispetta e viola la tua libertà personale…
Non è vero e profondo…
È offensivo nei tuoi confronti…
È iperprotettivo…
Ti fa male e ti ferisce…
Cerca di cambiare quello che sei…
Ti vuole solo per il tuo corpo…
Non ti rispetta…
Ti usa…
Ti vuole solo per quello che hai…
… NON È AMORE!

Sapere aude – www.allegropanico.com
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