
PhilosopHERs: di donne, filosofia e fotografia
PhilosopHERs (QUI le opere) è un progetto multisciplinare che spazia tra filosofia e fotografia, alla riscoperta delle donne inVISIBILI che hanno pensato nella storia. Perché sì, ce ne sono state. Eccome! La serie è in fieri e, da gennaio 2022, sarà associata a un nuovissimo laboratorio fotgrafico-creativo per adolescenti!
PHILOSOPHERS – DALLA STORIA DELLA FILOSOFIA…
Quest’anno mi capita l’avventura di insegnare filosofia in un liceo comasco. Tra la classe terza, la quarta e la quinta, una settantina di giovani donne e giovani uomini davvero splendenti! Con loro, ogni giorno, affrontiamo temi affascinanti e posizioni di pensiero sfidanti. Ma, c’è un ma.
Guardando la storia del pensiero occidentale dal mio osservatorio nutrito da anni di attivismo per i diritti (anche) delle donne, non può non balzarmi all’occhio un ‘dettaglio’.
Talete, Pitagora, Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro, Agostino, Tommaso, Cartesio, Leibniz, Hume, Voltaire, Kant, Hegel, Nietzsche, Marx, Heidegger, Sarte… Sono tutti filosofi. Uomini. Maschi.
Come lo sono (quasi) sempre, non solo nei libri di filosofia (tre soli i nomi citati – Arendt, Weil e de Beauvoir – relegati al Novecento).
Diversi studi ci avvertono che quello filosofico è tra gli ambiti di maggior discriminazione sessista: a fronte del numero di iscritte alla facoltà, irrisorio è il numero di cattedratiche o, comunque, di personalità e speaker di portata internazionale.
E, no. Non dipende dalla preparazione. È comprovato.
Risulta essere molto difficoltoso trovare un posto in filosofia che non sia attivamente ostile verso le donne e le minoranze, o almeno viene supposto che un filosofo di successo dovrebbe guardare e agire come un tradizionalista bianco.
Sally Haslanger
Ma la domanda allora è: esistono ed esistevano filosofe? Donne. Femmine.
Certo che sì. Solo che non si vedono. Non si leggono. Non si ascoltano.
Temistoclea, Diotima, Aspasia, Ipazia, Leonzia, Ildegarda… sono solo alcuni dei loro nomi, spesso ammantati di mistero e avviluppati tra le pieghe del tempo, senza che la Storia (con la maiuscola) le abbia integrate e tradotte fino a noi. Peccato. Perché obliandone il pensiero e l’esistenza ci perdiamo un gran pezzo di ciò che invece è stato.
Chi di voi sa che, accanto alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, solo un anno dopo (siamo nel 1791) Olympe De Gouge scrive la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina?
… Appunto.

PhilosopHERs su Il Giornale di Olgiate, un articolo di Nicola Gini
PHILOSOPHERS – GENESI E REAZIONI AL LICEO GIUDITTA PASTA DI COMO
FASE 1 – L’IDENTIKIT DEI FILOSOFI
Il lavoro è iniziato con l’inizio della scuola: ho proposto alle e agli studenti della scuola in cui insegno (il liceo musicale e coreutico Giuditta Pasta di Como) – a tutte e tutti in ogni classe – di compilare gli identikit dei maggiori filosofi che avremmo incontrato nell’anno. Ne ho scelti in numero pari ai componenti della classe e glieli ho fatti estrarre a sorte. Ciascuno e ciascuna ha poi compilato: nome e cognome, nato/morto, dove, opere principali, tematiche maggiori (tutto consultando il libro, per prendervi confidenza) e poi, dulcis in fundo: scegliere e condividere una citazione ispirational (cercata online).
Bene, bello, fatto…
Quando hanno consegnato questo lavoro di ricerca e sintesi, ho chiesto loro di chiudere gli occhi e di ascoltare l’elenco degli identikit, come se fosse l’appello di scuola e ho chiesto loro di ‘sentire’ (la mia è una scuola musicale) chi mancasse.
All’inizio non capivano: come potevano sapere chi mancasse?
Eppure (mitici e mitiche!) in tutte e tre le classi ci sono arrivati e arrivate: sono tutti uomini.
Ci son rimasti. Stupiti!
FASE 2 – ALLA RICERCA DELLE FILOSOFE
Allora ho proposto il secondo lavoro: ho dato loro i nomi di alcune filosofe (molte meno) e ho proposto il lavoro in gruppetti: cercate i dati (ovviamente non sul libro: non c’era traccia) ma su internet, incrociateli e stilate un identikit analogo ai precedenti…
Così facendo abbiamo ottenuto un sacco di preinformazioni sui pensatori e le pensatrici, di cui ci siamo circondati: in aula, alle pareti, son tutti e tutte lì che ci aspettano per gli approfondimenti via via che ci arriveremo con il programma!!!
Commenti e reazioni
Sorpresa, anzitutto. Che è un gran bene: dalla meraviglia scaturisce la filosofia, come dicevano Platone e Aristotele! Anche perplessità (soprattutto da parte di qualche maschio): è strana questa cosa che le persone si arroccano di fronte ai diritti altrui, come se dar credito (anche) ad altri (o altre) ne tolga a qualcuno!!!!
Grande entusiasmo in alcune persone, soprattutto tra le mie studenti di terza, le più giovani: in diverse si sono illuminate, dichiarandosi schiettamente a favore di una ricerca e apertura ‘femminista’.
Che poi – ho detto loro – tutti e tutte dovremmo dirci femministi, se con ciò NON intendiamo né guerra tra i sessi né pensarsi migliori.
A me del femminismo piace questa definizione:
la bizzarra idea che anche le donne sono persone!
(Marie Shear Meiselman)
(Chi può negarlo?!?). Si tratta cioè di una questione di diritti umani, non di ideologia!
In questo senso, molto bello il lavoro in quinta, sull’illuminismo, ove è emerso come ovvio che la lotta per il rischiaramento razionale (l’Aufklärung di kantiana memoria) dovesse investire anche le donne (e gli schiavi).
In quarta, invece, abbiamo legato il tema alla scuola di Epicuro, il suo ‘giardino’ – la sua scuola – era aperto a tutti e tutte!
E poi abbiamo scoperto alcune personagge medievali: di settimana scorse è un dibattito splendido sulle lettere di Abelardo ed Eloisa e sul tema dell’amore (che non può essere tossico, sennò non è amore: appunto!).
Alla domanda se, secondo loro, la filosofia serve a qualcosa e – se sì – a cosa, tutti e tutte hanno risposto di sì (ma va’?! 😉 ).
In particolare una mia studente di terza ha scritto:
La filosofia ti apre la mente, ti fa guardare le cose da un’altra prospettiva, con altri occhi. È complicata, ci sono nomi in greco e concetti complessi da capire, ma è questo che stimola l’interesse […] non si può semplicemente studiare a memoria, bisogna capire, essere curiosi […] sono occasioni in cui puoi porti domande…
UN 25 NOVEMBRE UN PO’ DIVERSO e UN NUOVO LABORATORIO
Più ancora che negli anni passati, io torno a scegliere con decisione una prospettiva che, invece di piangere il passato, costruisca ipotesi per un futuro migliore.
Dopo INDICIBILE e il laboratorio L’IMMAGINE E IL VOLTO (comunque disponibili!), ancora e sempre ciò che io penso possa fare la differenza è dare voce, corpo e luce a chi di solito non ce l’ha.
Svelare l’inVISIBILE.
Che è ciò che vi propongo con il nuovissimo laboratorio fotgrafico-creativo per adolescenti, disponibile da gennaio 2022.
GUARDA QUI L’INTERA SERIE PHILOSOPHERS
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