
I LIKE YOU, I LIGHT YOU – Bellezza in fotografia
Di recente ho letto un dato per me agghiacciante: in tutto il mondo, tra tutte le donne, solo il 2% pensa di essere bella*. Davvero?
Figurarsi che io penso che tutti lo siamo, invece!
Ma che cos’è la bellezza? E, tra le altre cose, che cos’è la bellezza in fotografia?
Ecco che cos’è la bellezza per me. E tu, cosa ne pensi?
Chi mi conosce ormai lo sa: quando sento il bisogno di dipanare una questione complessa, io parto dalle parole e dal loro significato intimo.
Attingendo al sempre utile vocabolario, stavolta partiamo male…
Bello è «ciò che desta nell’animo, per lo più attraverso i sensi della vista o dell’udito, un’impressione esteticamente gradevole.» (Treccani)
Che diavolo significa ‘destar l’impressione’? E che cosa vuol dire, esattamente, ‘esteticamente gradevole’? Piuttosto generico, no? Un po’ vago… molto soggettivo.
Mi risuona nell’orecchio il detto secondo cui «non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace».
E a me non piace, questo detto, perché si piega – schiavo – alle mode e alla mediocrità (nel senso letterale, di media, di norma).
E noi donne, oggi forse più di ieri, per sembrare belle e quindi piacere (tendenzialmente agli altri), dovremmo sottostare a una lista tale di prescrizioni, imposizioni, divieti e diktat da sfinire un Vogon!
Dovremmo essere: giovani (sempre!), toniche ma magre (mooooolto magre, oltre ogni limite fisiologico ragionevole), disponibili (ma non troppo e non con tutti), eleganti (ma anche provocanti), simpatiche (ma stando al posto nostro), intelligenti (ma anche no), sensibili (ma zitte) ecc.
Un lavoro gramo e a tempo pieno, destinato comunque e sempre al fallimento (foss’anche solo per le leggi della natura: invecchiamo, tutti, da subito).
Eppure, eppure, ci dev’essere un’altra strada.
Procedendo nella lettura del vocabolario, mi accorgo (con un sospiro di sollievo e un sorriso) che l’aggettivo ‘bello’ racchiude in sé parecchie sfumature e accezioni, soprattutto nell’uso (che è poi la dimensione viva del linguaggio!):
Bello può essere «piacevole, divertente; oppure lieto, felice; ma anche gentile, nobile; e moralmente lodevole; a volte conveniente, opportuno» (ibidem)
Ah, ecco. Allora una dimensione altra c’è!
Allora la bellezza può risiedere in qualità più profonde, varie, articolate!
Allora la mia idea che qualsiasi persona – uomo o donna che sia, giovane o vecchia, alta, bassa, grassa o magra, bianca, rossa, verde o blu – possa essere di per sé bella… dicevo, questa mia idea ha un possibile fondamento!
Fondamento che, per me, sta in una sola singola parola: notevole.
Il bello è notevole.
La bellezza è ciò che emerge per farsi degno di essere guardato: è il particolare, l’inaspettato.
La bellezza è sorprendente.
Per questo è meravigliosa: perché desta stupore!
E allora, dai! Ammettiamolo anzitutto a noi stessi.
Ciascuno di noi è degno di nota.
Ciascuno di noi sfoggia caratteristiche notevoli.
Basta saperle vedere, mirare e ammirare.
Ebbene sì, la bellezza è mirabile: non solo può, ma deve essere vista, rivista e riguardata ancora.
Ed è qui che l’occhio del fotografo, della fotografa entra in gioco e può fare la differenza.
E che differenza!
Per me la bellezza in fotografia è questo: la ricerca, costante, di ciò che è notevole.
Perché?
Perché ‘notevole’ diventa facilmente ‘significativo’: portatore di senso.
Al di là e contro l’edonismo, l’esasperazione della (presunta) perfezione uniforme, costante, spersonalizzata (e photoshoppata) di tanta fotografia di moda e ritrattistica odierna, io rivendico una bellezza in fotografia (e nella vita) che sia significativa.
Anzitutto per il soggetto ritratto.

La bellezza è armonia, nel senso di sentire ogni parte di sé […] come necessaria. […] Un tocco di consapevolezza (e follia) aiuta.
[…] vorrei vedere di me, attraverso questo ritratto, qualcosa che mi sembra solitamente di non rimandare all’esterno, o di non sapere esprimere, mentre io dentro la sento: forza e sensualità, e allegria, sorriso. Ho la sensazione, il timore, di apparire perlopiù seria, dolce, affidabile, tutte cose bellissime e che mi piacciono; ma mi manca, appunto, quell’altra parte che ho detto, e che io ho. […] La qualità dell’immagine è sorprendente. Ha fatto uscire ciò che avevo chiesto emergesse. Mi è piaciuto sorprendermi di me stessa. (Valentina)
[…] Sono felice di essermi regalata questo momento tutto per me. La seduta fotografica con Alle è stata un momento molto intenso di ricerca e di rivelazione di alcuni aspetti di me che non conoscevo. […] Il risultato è stato sorprendente e, guardando questa immagine di me, mi sono riconosciuta e sorpresa allo stesso tempo. Mi sono commossa. (Paola)
Se è vero – come io credo – che c’è bellezza ovunque, basta saperla vedere,** è vero anche che, lasciandola emergere e splendere, succede qualcosa di importante.
«La bellezza salverà il mondo» scriveva Fedor Dostoevskij.
Salverà il mondo perché cambia la nostra disposizione verso e il nostro sguardo su le cose, gli altri e noi stessi; interroga e smuove la nostra capacità di guardare e di guardarci.
Innesca la meraviglia che è scaturigine del pensiero*** e motore d’evoluzione.
E, diciamocelo, un mondo percepito come meraviglioso è un mondo migliore.
E allora cambiamolo, il mondo: un ritratto alla volta!

La bellezza… è luce. È un bisogno.
Da fotografa a modella, lascia che io ti illumini: I light you.
Da donna a donna, lascia che io ti sia specchio e ti restituisca la tua bellezza in tutto il suo potente, gentile splendore: I like you.
Ogni donna al mondo è bella.
Ogni persona al mondo lo è.
Mirabile. Notevole.
Degna.
Basta guardare.
Vedere.
Essere.
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* Questo e alcuni altri dati (drammatici) sull’attuale questione femminile sono brillantemente raccolti qui: Potentia – Empowering the next generation of women leaders (in lettura gratuita qui). Un mondo migliore, più equo, è possibile. A partire dall’istruzione per tutte le bambine e per tutti i bambini del mondo. Nonostante il consistente gap con il mondo maschile, le donne sono però più longeve, più istruite e godono in media di migliore salute. Una lettura dei dati anche positivi è quella di The World’s Women 2015, un’indagine statistica dell’ONU (un sunto in italiano qui; tutti i dati originali qui).
** Ho scoperto oggi che questa cosa che la bellezza sia ovunque, a patto di saperla vedere l’ha detta Confucio più di duemila anni fa: che sintonia!
***L’idea della meraviglia come origine della filosofia (quindi della sapienza, dell’amore per la conoscenza) è invece di Aristotele, ha anch’essa più di duemila anni e sono più di venti che io ne ho fatto perno del mio pensiero e del mio fare.
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